La storia della Coca Cola e di Babbo Natale

Gli spot pubblicitari a tema natalizio della Coca Cola sono talmente celebri che si sono radicati nell’immaginario collettivo delle celebrazioni delle festività natalizie ed ogni anno attendiamo di vederne uno nuovo. In questi spot il personaggio principale è costituito da Babbo Natale, rappresentato fedelmente così come lo immaginiamo.

In realtà è solo dagli anni ’30 del secolo scorso che Babbo Natale viene rappresentato unicamente così come lo conosciamo. Prima del 1931, Babbo Natale era raffigurato come qualsiasi cosa, da un uomo alto e magro a un elfo dall’aspetto spettrale. Ha indossato una veste da vescovo e una pelle di animale da cacciatore norvegese. La sua figura nasce dalla fusione di due diverse tradizioni. Da una parte troviamo la tradizione germanica che narra del Dio Odino che usava riempire gli stivali dei bambini con regali e dolciumi; dall’altra troviamo la figura di San Nicola da Bari che, secondo la tradizione, ha riportato alla vita tre giovani fanciulli ingiustamente uccisi.

Per molto tempo le due figure si sono influenzate e sovrapposte fino a qualche decennio fa, quando si è affermata la rappresentazione di Babbo Natale come dolce e simpatico nonnino, di rosso vestito, che grazie alla sua slitta trainata da renne volanti porta regali a tutti i bambini del mondo.

Babbo Natale nella pubblicità

Nella seconda metà del 1800, Thomas Nast, vignettista della guerra civile, si mette all’opera per disegnare diverse versioni di Babbo Natale. La più celebre delle sue opere si intitola Santa Claus and his work pubblicata sulla rivista Harper’s Weekly nel 1866

Fonte immagine The vintage news

Questo lavoro rappresenta la base di ispirazione per la prima apparizione di Babbo Natale in una pubblicità a tema natalizio che risale al 1920, quando ancora le sue sembianze somigliavano più a quelle di un folletto.

Ed è dagli anni ’20 del secolo scorso, con annunci relativi allo shopping su riviste come The Saturday Evening Post, ed ancor più dagli anni ’30, che l’azienda Coca Cola si impadronisce dell’immagine di Babbo Natale facendone il suo simbolo per eccellenza per gli spot natalizi.

Nel 1930, l’artista Fred Mizen dipinse un Babbo Natale in un grande magazzino in mezzo alla folla che beveva una bottiglia di Coca Cola. L’annuncio mostrava la più grande fontana di soda del mondo, che si trovava nel grande magazzino Famous Barr Co. a St.Louis, il dipinto fu usato nelle pubblicità stampate durante il periodo natalizio, apparso sul Saturday Evening Post nel dicembre 1930.

Il risultato ottenuto è una vera e propria immagine canonica che sfrutta appieno tutta la magia del personaggio di Babbo Natale, tanto che il sito di Coca Cola dedica un’intera sezione proprio al personaggio di Babbo Natale.

Il rosso ed il bianco: sono i colori di Babbo Natale o della Coca Cola?

Questa è una domanda che si ripropone ogni anno, tanto che molto sono convinti che sia stata la Coca Cola ad inventare i colori di Babbo Natale ma bisogna dire che non è la verità.

Le prime pubblicità di Babbo Natale utilizzavano un Claus dall’aspetto rigoroso, nella vena di Thomas Nast.

Nel 1930, l’artista Fred Mizen dipinse un Babbo Natale in un grande magazzino in mezzo alla folla che beveva una bottiglia di Coca Cola. L’annuncio mostrava la più grande fontana di soda del mondo, che si trovava nel grande magazzino Famous Barr Co. a St.Louis, il dipinto fu usato nelle pubblicità stampate durante il periodo natalizio, apparso sul Saturday Evening Post nel dicembre 1930.

Haddon Sundblom, disegnatore ufficiale del Babbo Natale utilizzato da Coca Cola, inizia le sue illustrazioni nel 1931 ed il soggetto dei suoi lavori è ispirato alla poesia “La visita di San Nicola” di Clement Clark Moore del 1823. Nel testo della poesia Babbo Natale viene descritto come un elfo dall’aspetto allegro e gentile, dalla barba bianca e folta e dalla pancia sporgente.

Ed è sulla base di questa descrizione che, tra il 1931 ed il 1964, Sundblom rappresenta Babbo Natale, vestendolo di rosso ed accentuando la bonarietà del suo sguardo e del suo sorriso. La pubblicità da lui creata mostrava Babbo Natale che consegnava giocattoli (e ci giocava!), fermandosi per leggere una lettera e godersi una Coca-Cola, facendo visita ai bambini che erano rimasti in piedi per salutarlo e facendo irruzione nei frigoriferi di un certo numero di case. I dipinti a olio originali creati da Sundblom sono stati adattati per la pubblicità della Coca-Cola su riviste e su espositori di negozi, cartelloni pubblicitari, poster, calendari ecc. Molti di questi oggetti oggi sono oggetti da collezione.

Sundblom creò la sua versione finale di Babbo Natale nel 1964, ma per diversi decenni a seguire, la pubblicità della Coca-Cola presentò immagini di Babbo Natale basate sulle opere originali. Questi dipinti sono alcuni dei pezzi più apprezzati della collezione d’arte nel dipartimento degli archivi dell’azienda e sono stati esposti in tutto il mondo, in luoghi famosi tra cui il Louvre a Parigi, il Royal Ontario Museum di Toronto, il Museo della scienza e dell’industria a Chicago, i grandi magazzini Isetan a Tokyo e i grandi magazzini NK a Stoccolma. Molti dei dipinti originali possono essere visti in mostra al World of Coca-Cola di Atlanta, in Georgia.

Non si può però dire che il vestito bianco e rosso sia stato un’invenzione di Coca Cola o di Haddon Sundblom in quanto, almeno per tre decenni, lo stesso Nast ha creato diverse versioni del mantello di Babbo Natale colorandolo di marrone, di azzurro, di verde ed anche di rosso.

È evidente che non si fosse ancora imposta un’immagine da tutti condivisa e riconosciuta dei colori di Babbo Natale e così, molto semplicemente, negli anni ’30 Coca Cola ha accolto la versione che più faceva comodo alla propria azienda e sfruttato i colori del vestito di Babbo Natale a proprio favore.

Quello che si può riconoscere a Coca Cola è di aver contribuito alla standardizzazione della figura di Babbo Natale così come la conosciamo oggi.

Grazie alle sue pubblicità, infatti, si è delineato un modello di riferimento entrato a far parte dell’immaginario collettivo quando ancora la televisione non aveva la diffusione che sarebbe poi arrivata nei decenni seguenti.

Coca Cola è stata in grado di sfruttare la potenza di un’immagine e creare una vera e propria strategia di marketing, contribuendo alla nascita di una simbologia laica del Natale.

Utilizzando l’immagine di Babbo Natale, ogni anno Coca Cola lancia spot pubblicitari in grado di suscitare sensazioni di familiarità e calore, facendo sì che chiunque pensi al Natale pensi anche a Coca Cola.